IL PIZZO BADILE, LA MONTAGNA SACRA DEI CAMUNI

Associazione culturale Radici
3 min readApr 30, 2021

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“I Camuni e i Vennoni, tribù alpine, scesero in guerra, ma furono conquistate e sottomesse da Publio Silio”. Così Cassio Dione racconta la conquista di Roma della Valle Camonica, avvenuta alla fine del I secolo a.C..

La Valle Camonica era la patria del fiero popolo dei Camuni, fra i più grandi produttori di arte rupestre in tutta Europa. Popolazione di origine indoeuropea, si insediarono in Val Camonica a partire dall’8000 a.C., e rimasero indipendenti fino all’arrivo del Divo Augusto, il primo imperatore di Roma. Augusto, vinte le guerre civili e riportata la pace nella città eterna, si adoperò nella messa in sicura e razionalizzazione dei confini dell’Impero. Questa politica prevedeva, fra le altre azioni militari in tutta Europa, la conquista dell’arco alpino nella sua interezza e l’assoggettamento dei popoli celtici, e non, che vivevano nelle vallate alpine. Fra 16 a.C. e 15 a.C. fu la volta dei Camuni che, sconfitti, vennero integrati nell’Impero da cui avrebbero presto ottenuto la cittadinanza. Il controllo delle valli e dei passi alpini era fondamentale per garantire gli spostamenti da una parte all’altra delle Alpi. La Val Camonica in tutto questo era fondamentale, visto la sua conformazione geografica e lunghezza.

Fra le numerose montagne che si ergono ai lati di questa valle, svettano luminose fra tutte la Concarena e il Pizzo Badile. Non solo montagne, entrambi questi monti erano luoghi sacri di venerazione religiosa per il popolo dei Camuni che ai loro piedi incisero migliaia di raffigurazioni e simboli di carattere sia sacro che profano.

Il Pizzo Badile, che deve il nome alla forma a pala della sua cima, fronteggia direttamente la Concarena, l’altra montagna sacra ai Camuni, famosa per i meravigliosi giochi di luce in certi periodi dell’anno. Il Pizzo Badile era considerato dai Camuni una montagna maschile, per via della sua forma, mentre la Concarena, analogamente per forma, una montagna femminile. Il Pizzo Badile e la Concarena sono protagonisti di un fenomeno da sempre di grande valenza simbolica. Al mattino dell’equinozio, il sole che sorge dietro il Pizzo Badile, crea un’imponente ombra che ingigantisce il profilo della montagna arrivando a congiungersi alla Concarena. Al termine della giornata, il sole tramonta in una spaccatura della Concarena, creando un suggestivo fascio di luce. Ciclicamente al passaggio delle stagioni, questo simbolo di fertilità si ripeteva nei due equinozi, scandendo il passare del tempo e inaugurando i copiosi raccolti.

Questo però non è l’unico motivo per cui il Pizzo Badile veniva considerato sacro dai Camuni. Quando i raggi solari raggiungono una certa inclinazione, in un dato periodo dell’anno, si disegna, sul fianco del Pizzo Badile, la grande sagoma scura della testa di un cervo con grandi corna. Il cervo, sia come animale sacro che come divinità antropomorfizzata conosciuta come Cernunnos, è molto presente nelle incisioni rupestri lasciateci dal popolo dei Camuni. Il Pizzo Badile era dunque un punto centrale, insieme alla sua controparte femminile, la Concarena, della religiosità di questo antico popolo della Valle Camonica e che oggi, come primo sito patrimonio UNESCO italiano, rappresenta uno dei tesori del nostro amato territorio.

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