IL CIBO COME MANGIME O NUTRIMENTO?

Il vino, che allieta il cuore dell’uomo, l’olio che fa brillare il suo volto, e il pane che sostiene il suo vigore (Salmo 103:15)

La confusione che si è creata riguardo al cibo, alla dieta e alla nutrizione è uno dei sintomi del malessere moderno e della perdita della saggezza alimentare.

Ad oggi viene generalmente riscontrato che i cibi moderni di produzione industriale non sono più nutrienti; prodotti su scala industriale, rielaborati e impacchettati sono diventati ormai una norma e una routine dell’alimentazione quotidiana per la maggior parte della popolazione mondiale, a discapito del ricco e tradizionale metodo di nutrimento degli essere umani.

L’onda delle grandi multinazionali e dei fast-food ha generato confusione e nuovi moti di protesta, tant’è vero che in contrapposizione ai metodi industriali vediamo emergere un interesse diffuso verso cibi più sani e più accorte abitudini nutrizionali, ma che restano su un piano prettamente scientifico profano. Di questi, si osservino i recenti regimi alimentari vegetariani, vegani, fruttariani o simili, che tuttavia derivano da un senso di schizzinoso disgusto per i nuovi metodi di macellazione industriale, e non di certo dalla consapevolezza di come quest’ultimi ignorino e violino le nozioni tradizionali del sacrificio e del rispetto per la creatura che viene uccisa.

Vi sono ancora molti retaggi di metodi tradizionali culinari e di nutrizione, sia occidentali che orientali, che si possono apprendere e tramandare. Dalla Cina all’India, nel Giappone, nel Medio oriente e nell’Europa. Il “nutrirsi” nel moderno culto delle ‘diete’, è mangiare per assicurarsi un beneficio fisico immediato per ottenere o conseguire un ideale estetico conforme ai modelli imperanti visibili sui media ed i social network. Mangiare è diverso da Nutrirsi (apportare qualcosa al mio piano fisico, ma non solo, che mi fa crescere e che mi nutre). In questa direzione attraverso gli alimenti ed il nutrimento, come si osserva in India, “si costruisce la mente”. La salute regna perciò nell’equilibrio delle facoltà psichiche e fisiche, in una mente in cui vige chiarezza, armonia ed ordine. Impossibile descrivere in un solo articolo la complessità di tutti gli aspetti e gli approfondimenti.

Non vi possono essere dubbi, dopo aver studiato i metodi tradizionali, che la modernità rifletta una dieta che è il prodotto non solo di comprensioni profane ma anche di reazioni mondane. Ad oggi vige una tendenza quasi isterica a riempirsi lo stomaco regolarmente, evitando sostanze cancerogene ed altri rischi, ma nei cibi che mangiamo c’è molto di più in gioco. In una cultura sacra il cibo è assai più di quel che l’abituale ringraziamento che si usa fare prima dei pasti sembra alludere. «Non è solo una questione di salute, ma di relazione col macrocosmo, la nostra dimora quali creature, all’interno di una creazione» (Rodney Blackhirst).