BULLO E BULLIZZATO — Scrutatore non votante.
Elogio delle fragilità

Nell’ultimo incontro formativo “ATTIVAMENTE” tenuto dall’Associazione Family Day si è trattato il tema del bullismo che ha e continua tutt’oggi a preoccupare famiglie, insegnanti e i giovani stessi.
Il titolo della serata, grazie agli interventi e testimonianze del Dott. Daniele Torri e di Don Giorgio Rosina, ha preso in esame i principali protagonisti di tale manifestazione comportamentale.

Associazione culturale Radici
3 min readJul 17, 2023

Il “bullo”, ampiamente presente nei testi di letteratura italiana, è una persona che si comporta in modo aggressivo, intimidatorio o dominante nei confronti di persone che considera più deboli o vulnerabili di sé. È tipico che attorno a questo personaggio si crei un gruppo di individui, definiti “gregari”, che lo aiutano nelle azioni contro la vittima.

Da prendere in considerazione sono inoltre due figure: i “difensori”, coloro che cercano di intervenire; e gli “spettatori” (denominati “scrutatori non votanti”) che invece rimangono in silenzio. É interessante, riprendendo le parole del Dott. Torri, come ognuna delle figure porta con sé una fragilità che agli occhi degli altri, in particolare modo degli adulti, risulta invisibile.
Ci sono diverse domande che ci si può porre: quali sono le motivazioni per cui una persona si trasforma in un bullo? Che cosa lo porta a reagire in maniera violenta, fisicamente e verbalmente, contro una persona che non gli ha recato alcun danno?

I giovani di oggi sono immersi in diversi contesti che li mettono costantemente in competizione con i loro coetanei e con la realtà esterna. Uno di questi contesti è la scuola, mentre le tecnologie e i social media, presenti sin da età molto giovane, offrono loro l’opportunità di instaurare relazioni virtuali con individui che possono avere conseguenze negative, soprattutto dal punto di vista penale.

Inoltre, la famiglia rappresenta un mondo estremamente importante per i giovani, ma le dinamiche familiari possono non sempre essere rassicuranti e far sentire i ragazzi poco amati e protetti.
Tutti questi fattori condizionano la vita dei giovani di oggi, dove l’importante è spesso l’apparire piuttosto che l’essere, e dove l’eccellenza e il seguire i tempi sono prioritari rispetto alla distinzione personale.

I ragazzi fragili di oggi hanno bisogno di un faro di speranza, di un porto sicuro e di una fonte di sicurezza che possa rappresentare un punto di riferimento autentico e genuino per loro. Questo punto di riferimento può essere trovato nelle figure adulte che li accompagnano quotidianamente nel loro percorso di vita.
Mostrare attenzione, interesse e preoccupazione nei loro confronti è la strategia più efficace per evitare il peggio.

Essere genitori, educatori o insegnanti non è facile, ma solo loro possono riconoscere tempestivamente le difficoltà che i ragazzi affrontano e
che possono portarli ad avere problemi.

In conclusione, per offrire ai giovani un supporto solido e concreto, le figure adulte che li circondano devono essere presenti e disponibili, fornendo un ambiente sicuro e accogliente in cui i ragazzi possano crescere, esplorare e svilupparsi. Solo in questo modo sarà possibile costruire un futuro migliore e più sereno per le nuove generazioni.

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